Carlo Vergani, Tiziano Lucchi, Masson, Milano 2006, 200 pagine,45 euro
La struttura del volume evoca quella di un libro di consultazione più che di lettura, come dimostra la prevalenza di illustrazioni, schemi e tabelle riferite alle patologie e ai “problemi” principali dell’anziano. Eppure l’invito è a non farsi catturare dalle pur belle ed esaustive illustrazioni, a leggere con attenzione anche la parte esplicativa (a cominciare dall’introduzione qualificata da uno sguardo molto ampio sulla vecchiaia, non solo fisiopatologico, ma anche etico-filosofico ed antropologico) e a cogliere la ricchezza informativa degli schemi e delle tabelle proposti. “…Per il 99,9% del tempo trascorso dall’Homo Sapiens sulla terra l’attesa di vita alla nascita è stata di circa 30 anni …”. E poi sui rapporti gene/ambiente/salute:“…Nonostante il 70% della mortalità evitabile dipenda dall’ambiente e dagli stili di vita, nei Paesi occidentali si continua ad investire il 95% della spesa sanitaria nelle cure mediche e nella ricerca biomedica”. Questo non per portare ad un nullismo terapeutico rinunciatario e fatalista, ma al contrario per ribadire che la complessità della polipatologia e dell’intreccio fra patologia e invecchiamento porta ad una forte necessità interpretativa di individualizzazione dell’intervento terapeutico, specie di quello farmacologico.
Si può affermare che tutte queste “note pratiche” rappresentano un tentativo ben riuscito di dare basi sicure a ciò che va conosciuto come “gold standard” pratico di riferimento nella cura dell’anziano. Vi sono ben 27 capitoli dedicati alle problematiche patologiche specifiche e agli interventi terapeutici opportuni (in poco più di 160 pagine: un esempio raro di sintesi efficace), nonché tre capitoli atti ad affrontare problematiche generali (modificazioni fisiologiche età correlate, screening, prognosi “quoad vitam” di alcune patologie).
Degni di nota il capitolo sulla memoria che offre dati estremamente aggiornati basati sull’RMN funzionale e che riclassifica e ricolloca anatomicamente i vari tipi di memoria; gli “steps” terapeutici per il trattamento del dolore che, come sappiamo, spesso è sottostimato, specie fra gli anziani istituzionalizzati; gli utilissimi schemi delle alterazioni idroelettrolitiche che necessitano di misure ed interventi pronti. Insomma, un libro da avere sempre a portata di mano e che costituisce un utile promemoria, ma anche un invito alla proprietà e conformità dell’intervento diagnostico terapeutico nell’anziano, soprattutto laddove occorre affrontare con rigore non solo la patologia ma anche il problema complesso, come le cadute, l’incontinenza, la sindrome metabolica, il dolore, la demenza. Un punto di partenza quindi, anche per approfondimenti più ampiamente fisiopatologici, guidati da una bibliografia ben selezionata e aggiornata come quella di questo volume.