1 Agosto 2003 | Professioni

ECM: quale futuro?


Il Programma Nazionale di Educazione Continua in Medicina (ECM), a un anno dalla sua attivazione e in occasione del terzo Forum della Sanità svoltosi a Cernobbio nello scorso mese di marzo, fa un primo bilancio e delinea gli obiettivi futuri che sono destinati a modificare ulteriormente l’organizzazione della neonata formazione continua italiana per le professioni della salute.

 

I dati presentati a Cernobbio dal Vicepresidente della Commisione ECM, Professor Raffaele D’Ari, evidenziano un’alta adesione al programma ECM con 7.619 provider (organizzatori di eventi) e oltre 51.000 richieste di accreditamento di eventi e Progetti Formativi Aziendali (PFA), per complessive 77.951 edizioni (dati aggiornati al 15 marzo 2003). Sono stati accreditati l’89% degli eventi e il 95% dei Progetti Formativi Aziendali; il 10% degli eventi è stato ritirato dai provider in seguito a richiesta di modifica da parte degli esperti della Commissione ECM. Nonostante l’elevato numero di eventi formativi, non tutti gli oltre 500.000 operatori sanitari italiani obbligati a formasi hanno potuto acquisire i 10 crediti previsti per il 2002, primo anno di attività del Programma ECM, tanto che il Ministero ha concesso la possibilità di acquisirli entro dicembre 2003. Le ragioni vanno innanzitutto ricercate nella disomogenea distribuzione sul territorio nazionale degli eventi: se in Lombardia si sono realizzate da Aprile 2002 a febbraio 2003 4.466 edizioni di eventi (pari al 18,38 di tutti gli eventi Nazionali) e 2.053 edizioni di Progetti Formativi Aziendali (pari al 18,08 di tutti i PFA) ed è presente un provider ogni 57 operatori sanitari (la media nazionale è di 1 provider ogni 76 operatori sanitari), il Molise e la Basilicata hanno rispettivamente offerto 99 e 127 eventi (pari allo 0,4% e allo 0,5% di tutti gli eventi Nazionali). Il Molise ha presentato 10 richieste di accreditamento per Progetti Formativi Aziendali e la Basilicata 28, rispettivamente pari allo 0,08 e allo 0,2 di tutti i PFA accreditati e realizzati sul territorio nazionale nel periodo considerato.

 

Disomogenea è risultata anche l’offerta per le 32 categorie professionali soggette all’obbligo ECM: nel 2002 il 64% dell’offerta formativa era indirizzata ai medici, il 14,4% agli infermieri, il 6,5% agli odontoiatri, il 4,8% ai farmacisti, il 6,4% agli psicologi e il 4,8% ai fisioterapisti. L’8,6% degli eventi accreditati era rivolto a tutte le categorie e pochissimi eventi erano indirizzati alle figure dei tecnici: audioprotesisti, 36 eventi, podologi 42 eventi e biologi 29 eventi (Todaro,2003). Un aspetto critico spesso lamentato dai provider è inoltre rappresentato dal ritardo nell’accreditamento degli eventi. Del resto, se la valutazione degli eventi proposti per quanto riguarda la qualità organizzativa è automaticamente definita dal software che supporta l’attività della Segreteria ECM, la qualità scientifica e la coerenza con gli obiettivi formativi è affidata a poco più di mille professionisti, individuati dalle Società Scientifiche, che gratuitamente valutano gli eventi con una media di 149 eventi a testa (ogni evento è sottoposto alla valutazione di un collegio di tre referee) in poco meno di un anno. Media assolutamente teorica poiché i referee rappresentano le qualifiche professionali cui è rivolta l’ECM e valutano gli eventi rivolti alla loro categoria: per medici e infermieri, professioni per le quali si è registrata la maggiore offerta formativa, si è trattato di un impegno non indifferente. Una situazione destinata presto a modificarsi, secondo gli esperti del Ministero, attraverso l’introduzione delle importanti modifiche previste per l’immediato futuro: in particolare il passaggio dall’accreditamento degli eventi all’accreditamento dei provider, che saranno abilitati ad attribuire crediti ai propri eventi e l’introduzione della formazione a distanza (FAD).

 

Nella bozza di documento, approvato dalla Commissione Nazionale ECM il 25 marzo scorso, inviato a tutti gli attuali provider per suggerimenti e modifiche e, in parte presentato nell’ambito del III Forum Sanità Futura di Cernobbio, sono contenuti i criteri per l‘accreditamento dei provider che sono sostanzialmente:

  1. Documentate competenze clinico-assistenziali, tecniche e scientifiche nel settore disciplinare degli eventi residenziali e dei programmi FAD. Le competenze richieste possono essere direttamente possedute o acquisite mediante accordo con un soggetto terzo. Il provider dovrà comunque avvalersi di un Comitato Scientifico qualificato e competente per la definizione del bisogno e del progetto formativo
  2. Competenze andragogiche. Devono essere documentate da pregressa attività nel settore della formazione o da specifico accordo con soggetto che ne abbia documentata capacità
  3. Capacità organizzative, disponibilità di mezzi e strutture idonei e competenze editoriali relative alle tecnologie di trasmissione di informazione (FAD). Devono essere documentate da atti formali (statuto) che indichino le finalità educazionali del provider, dalla disponibilità di una sede idonea e attrezzata e di personale addetto. Il provider deve poter esibire una contabilità annuale secondo le norme vigenti e una adeguata disponibilità finanziaria in rapporto all’entità dell’impegno educazionale programmato

 

Possono essere accreditati tutti i soggetti pubblici o privati (Istituzioni Universitarie, Ospedaliere, Aziende del Territorio, Società Scientifiche,Agenzie e Società private, Case Editrici, Aziende di Tecnologia dell’Informazione,Consorzi pubblici, privati, misti, Ordini e, solo per etica, deontologia, legislazione, comunicazione, informatica i Collegi Professionali e le Associazioni di categoria) che abbiano stabile organizzazione in Italia e posseggano la Certificazione di Qualità per le procedure relative all’attività di formazione. Le aziende farmaceutiche e tutte le aziende impegnate nel settore sanitario non possono essere provider, ma potranno fornire supporto economico purchè ciò non implichi alcun conflitto di interesse commerciale e il provider abbia assolutà libertà nella definizione del percorso formativo e dei suoi contenuti.

 

L’accreditamento dei provider può essere Nazionale o Regionale. L’accreditamento Nazionale viene concesso dalla Commissione nazionale per tutti i provider che, in possesso dei requisiti richiesti, organizzano eventi di rilevanza nazionale coerenti con gli obiettivi di formazione continua nazionali. La FAD, per le sue caratteristiche, richiederà che il provider sia accreditato a livello Nazionale. L’accreditamento Regionale viene concesso dalle Commissioni regionali preposte (o da appositi organismi indipendenti costituiti dalle Regioni) a provider in possesso degli stessi requisiti sopra elencati, ma che organizzano eventi coerenti con gli obiettivi di formazione continua nazionali e regionali indirizzati esclusivamente ai professionisti della salute residenti nel territorio della Regione stessa. Dopo il 2006 i 150 crediti da acquisire obbligatoriamente nel triennio dovranno essere acquisiti rispettando i seguenti criteri:

 

Ogni provider accreditato potrà assegnare agli eventi proposti i crediti nella misura di un credito per ora di formazione, indipendentemente dalla tipologia di evento
Sostanzialmente il sistema ECM italiano intende evolversi verso un sistema sempre più indirizzato alla formazione a distanza (certamente più economica) e sempre meno veicolato da Corsi e Congressi con elevato numero di partecipanti, che ha rappresentato nel nostro Paese la forma di “formazione” più diffusa, anche se più volte dimostrato, scarsamente efficace. Non è chiaro nel documento il ruolo della Formazione Aziendale che si è rivelata un’opportunità, peraltro fortemente sostenuta dalla stessa Commissione ECM.

 

La Formazione Aziendale accanto alla Formazione a distanza può rappresentare, per il futuro assetto della Formazione Continua Italiana, uno degli elementi forti poiché garantisce agli operatori e alle aziende di adeguare il percorso formativo alle proprie necessità con ridotte ricadute sull’organizzazione complessiva. La formazione aziendale è certamente più economica della formazione residenziale per i partecipanti (non si conoscono i costi complessivi sostenuti dall’organizzazione): si stima che solo per il 3% dei progetti aziendali è prevista una quota di iscrizione con una quota media oraria di 9 euro nel 2002 e 6 euro nel 2003. Per la formazione residenziale ogni partecipante ha sostenuto un costo medio orario di euro 21,70 nel 2002 e di euro 20,85 nel 2003. Da segnalare che per il 25% degli eventi residenziali accreditati dal 1 aprile 2002 al 15 marzo 2003 non era prevista alcuna quota di iscrizione (Todaro 2002, D’Ari, 2003; Castelletti; 2003).

 

Non è inoltre chiaro cosa si intenda e come venga verificata l’autoformazione. L’accreditamento dei provider attraverso la richiesta di requisiti che ne garantiscano la competenza, intende qualificare l’offerta e ridurre l’attuale numero di provider. Certamente saranno necessari gli opportuni aggiustamenti perché la formazione a distanza possa supplire alla contrazione degli eventi formativi residenziali che si verificherà per effetto della riduzione del numero dei provider. Un elemento già preso in considerazione dalla bozza di documento proposta dalla Commissione ECM è la gradualità nel processo di accreditamento che prevede più tappe, che da un lato tendeno ad escludere i provider che superata una tappa (accreditamento provvisorio) non dimostrano di possedere i requisiti richiesti, ma dall’altro concedeno ai singoli provider più tempo per condurre le azioni utili ad ottenere e dimostrare di possedere tutti i requisiti richiesti. Una volta ottenuto l’accreditamento il provider sarà sottoposto a periodiche verifiche e dovrà pagare una quota annuale (l’importo non è ancora stato stabilito) che sostituirà il contributo attualmente versato per ciascun evento accreditato in proporzione ai crediti attribuiti.

 

L’introduzione della Formazione a Distanza (FAD) rappresenta la seconda novità che verrà attivata mediante una prima fase sperimentale volta a tarare il sistema (come è avvenuto per la formazione residenziale). Per FAD si intendono tutte le modalità con cui le attività ECM possono essere trasmesse ad utenti localizzati in sedi diverse da quelle in cui opera il docente/formatore. Nella forma tipica e più diffusa la FAD non richiede tempi e luoghi prefissati, ma consente la scelta individuale assoluta per la fruizione. Per rispondere a possibili obiezioni di chi ritiene ancora poco diffusa tra gli operatori la tecnologia che supporta un corso FAD interamente realizzato con la tecnologia multimediale, la Commissione riconosce diversi supporti atti a proporre il corso ai professionisti: cartaceo, audio, video oltre che elettronico, informatico e multimediale. Inoltre, ogni corso FAD può essere seguito da più professionisti riuniti nello stesso luogo (aula attrezzata) con o senza la presenza di un tutor/docente. La scelta del supporto (o dei supporti) deve avvenire anche in relazione agli obiettivi di ogni singolo corso ed in rapporto al livello di interazione tra docente e discente che si vuole raggiungere. Un’ulteriore forma di FAD è rappresentata dalla videoconferenza. Tutti i corsi FAD devono prevedere l’utilizzo di materiali durevoli che ne consentano la ripetibilità (ogni corso FAD può essere fruito fino ad un anno dalla data di pubblicazione sul sito ECM) e il controllo da parte della commissione ECM. Il provider per ciascun evento FAD dovrà stabilire il tempo medio di apprendimento ed assegnare i crediti nella misura di un credito per ciascuna ora di apprendimento medio previsto.

 

Ogni provider sarà responsabile della qualità scientifica dell’evento, della verifica della presenza e dell’apprendimento dei discenti (per la FAD la verifica dell’apprendimento rappresenta anche verifica della fruizione del corso). Ai discenti, altre ad un giudizio rispetto alla qualità del corso, sarà inoltre richiesto di segnalare direttamente alla Segreteria della Commissione ECM eventuali incongruenze e, se presente uno sponsor, eventuali indicazioni o informazioni non corrette per influenza dello sponsor. La certificazione che attesta l’assolvimento del debito ECM di ciascun professionista dovrà essere rilasciata dagli Ordini e Collegi Professionali o , per le categorie prive, dalle rispettive Associazioni Professionali.

Bibliografia

Castelletti F., Zanetti E., Trabucchi M.: ECM quanto ci costi. Demenze 2002, 4:32-34

D’Ari R.: III incontro Nazionale con la Commissione ECM. Atti Sanità futura Cernobbio 2003

Todaro S.: L’Ecm vi rimette in gioco. Il Sole24ORE Sanità, 2002; 16:14

Todaro S: Il pianeta ECM va alla svolta: è l’ora dei provider.Il Sole24ORE Sanità, 2003; 25: 14-15

www.ecm.sanita.it (consultato il 28 aprile 2003)

 

 

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