Attesa da un quarto di secolo, la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti è stata introdotta nel nostro Paese con la Legge Delega 33/2023 e con il successivo Decreto Attuativo 29/2024. Il dibattito su questi atti, sui loro pregi, sui loro difetti e sulle prospettive future vede in campo posizioni differenti.
Una buona riforma, ancora tutta da attuare: anziani non autosufficienti e famiglie in attesa di risposte concrete
La Legge Delega 33/2023 rappresenta un traguardo molto importante e fortemente voluto dalle moltissime organizzazioni del Patto che hanno lavorato in sinergia e assiduamente in questi ultimi anni affinché, per prima cosa, la riforma dell’assistenza agli anziani venisse inserita nel PNRR e, successivamente, perché venissero accolte dalle istituzioni le proposte volte a delineare una buona riforma per i milioni di italiani coinvolti. Si tratta di un testo di legge molto importante che, dal punto di vista dei contenuti, presenta al suo interno numerose proposte del Patto e anche alcuni testi degli emendamenti inviati dalla coalizione sociale alla Commissione Affari Sociali del Senato.
Nella storia del nostro Paese, questa è la prima riforma del settore ed è attesa dalla fine degli anni ‘90, quando si cominciò a discuterne in sede tecnica e in politica. Il connubio tra invecchiamento della popolazione e ritardi delle politiche di welfare fa della riforma un’occasione che l’Italia non può permettersi di sprecare. Nonostante questo, i segnali successivi non vanno nella direzione di attuare con decisione i contenuti della riforma: dall’ultima Legge di Bilancio che ha ignorato 10 milione di persone (gli anziani non autosufficienti – 3,8 milioni di persone in Italia – e chi quotidianamente li assiste), non prevedendo nei fatti alcuna misura per cominciare a tradurla in pratica, al Decreto attuativo 29/2024 approvato a gennaio scorso, che si limita a disporre un rinvio quasi generalizzato degli obiettivi fondanti la riforma stessa.
Un volume a supporto di tutti coloro che vogliono approfondire il percorso della riforma
“Gli anni del PNRR saranno ricordati come l’avvio di un percorso riformista verso la riforma strutturale o come un semplice intermezzo in un immobilismo di lungo periodo impossibile da sconfiggere?” Si conclude con queste parole il Volume elaborato a più mani dal Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza1. Questo volume rappresenta un contributo di valore che analizza la riforma, gli obiettivi e il percorso in atto, ancora ai primi passi, per rendere esigibili i diritti di assistenza degli anziani non autosufficienti. L’obiettivo è capitalizzare il valore e gli sforzi compiuti in questi anni, continuando con un impegno deciso verso il cambiamento.
Il volume è organizzato in quattro parti, di cui le prime tre corrispondono agli obiettivi della riforma: la costruzione di un settore unitario, il superamento dell’attuale frammentazione delle misure, la definizione di nuovi modelli d’intervento, adatti alle specificità della non autosufficienza di oggi, l’ampliamento dell’offerta di risposte, per colmare l’attuale carenza di servizi. La quarta, e ultima, parte propone, invece, una visione d’insieme sulla riforma e sulle sue prospettive.
Per assicurarne la massima accessibilità, il libro è acquistabile in cartaceo così come disponibile gratuitamente online.
- SCARICA QUI il volume ⇒ Alla ricerca del futuro. La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, 2024, ed. Maggioli.
Note
- Il Patto raggruppa decine di organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese che rappresentano gli anziani, i loro familiari, i pensionati, gli ordini professionali e i soggetti che offrono servizi. Il Patto, dunque, rappresenta la comunità italiana della non autosufficienza e si propone di superare confini, appartenenze e specificità per unirle e migliorare la capacità di influenzare le politiche dedicate agli anziani